Luogo - Monumento

Pasquino

Luogo: Via di San Pantaleo, Roma

Pasquino è la più celebre "statua parlante" di Roma. Fu ritrovata nel 1501 durante gli scavi per la ristrutturazione del Palazzo Orsini (oggi Palazzo Braschi), nel punto di Piazza di Parione (oggi Piazza di Pasquino) nel quale si trova ancora oggi. Ritenuta ornamento dello Stadio di Domiziano, la statua è un'opera in stile ellenistico del III secolo a.C. e rappresenta un guerriero greco (o due guerrieri che si sorreggono).  È probabile che si tratti del frammento di un gruppo scultoreo raffigurante Menelao che sostiene Patroclo morente. Del primo restauro si occupò il Bramante, per conto del cardinale Oliviero Carafa. Ben presto si diffuse il costume di appendere nottetempo al collo della statua fogli contenenti satire in versi, le cosiddette "pasquinate", contro i personaggi pubblici più importanti: i fogli venivano rimossi ogni mattina dalle guardie, e Pasquino divenne fonte di preoccupazione per i potenti, primi fra tutti i papi. L'origine del nome è avvolta nella leggenda: per alcuni Pasquino sarebbe stato un personaggio del rione noto per i suoi versi satirici; per altri, sarebbe stato un docente di grammatica latina. Seguirono vani tentativi di eliminare la statua e individuare l'autore delle "pasquinate": Pasquino era di fatto asceso a simbolo del popolo romano.  Dopo lungo silenzio, i versi di Pasquino tornarono saltuariamente, in occasione di eventi particolari, quali la visita di Hitler a Roma. Fortemente danneggiata dallo smog e dall'incuria, la statua di Pasquino è stata restaurata alla fine del 2009. Pasquino ispirò da sempre il mondo della cultura: l'omonima rivista satirica pubblicata a Torino dal 1856 al 1930, prendeva spunto dalla statua; nel cinema, uno dei tanti Pasquino è stato interpretato da Nino Manfredi nel film "Nell'anno del Signore".

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