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Rolo

Luogo: Rolo (Reggio Emilia)
Rolo (Rôl o Rōl in dialetto reggiano) è un comune italiano di 4.066 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna. Geografia Il comune, sito nella pianura Padana, si trova nell'estremo nord-est della provincia di Reggio Emilia, a 33 km dal capoluogo. Il territorio comunale, che per due lati e mezzo su quattro confina con le province di Mantova e di Modena, è formato, oltre che dal capoluogo, dalla frazione di Tullie, per un totale di 14,02 chilometri quadrati. Rolo confina a nord con Reggiolo e con il comune mantovano di Moglia, ad est con il comune modenese di Novi di Modena, a sud con Carpi, anch'esso sotto l'amministrazione di Modena, e ad ovest con Fabbrico. Storia Etimologia Centro abitato fin dall'antichità per via della sua posizione "emergente" dalla zona paludosa in cui era situato. Ariolas, l'antico nome di Rolo, compare per la prima volta in un diploma longobardo del 772 e sembra tragga origine dalla voce latina areola, "piccola area", riferita probabilmente ad uno spazio coltivato in mezzo a boschi o ad altre terre incolte. Le origini Le prime prove di civiltà passate sono di sicuro le tombe di origine romana trovate in casa "Lodi" e i resti della villa di campagna a pochi passi dall'ex castello. Il territorio rolese durante l'epoca romana, dal punto di vista amministrativo, quasi certamente rientrava nella giurisdizione del municipio di Regium Lepidi. Il Medioevo Nel Medioevo, invece, la popolazione tese ad agglomerarsi in nuclei abitativi, più facili da proteggere, in caso di necessità, con l'allestimento di fortificazioni: la presenza di un villaggio (Vico Rolesa) è ricordata da una carta notarile dell'anno 902. In questo periodo, i principali elementi di polarizzazione dell'insediamento e di organizzazione territoriale erano la pieve ed il castello, menzionati tuttavia solo in documenti abbastanza tardi, a partire rispettivamente dal 1070 - anno in cui la chiesa locale di San Zenone figurava fra i possedimenti di Bonifacio di Canossa - e dal 1116. Il castello non è più visibile dato che fu abbattuto nel 1953 vista l'impossibilità di restauro dopo la guerra. Durante l'età comunale Rolo rientrava nel contado della città di Reggio e fu teatro di scontri armati fra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini. La signoria di Rolo Nei secoli successivi localmente si andò sempre più affermando il dominio di un ramo della nobile famiglia reggiana Sessi, di schieramento ghibellino, che si erano già impossessati di Rolo una prima volta nel 1153 e che erano padroni di diversi appezzamenti nella zona. Proprio la loro fedeltà all'Impero, nel 1304, i Sessi vennero infeudati dall'imperatore e il piccolo territorio rimase feudo direttamente dipendente dall'autorità imperiale, senza divenire parte delle Signorie padane confinanti. Tale dinastia vi ampliò ulteriormente il proprio potere quando due suoi componenti, i fratelli Azzo e Giacomo Sessi, nel 1446 ottennero dal vescovo di Reggio il diritto ereditario di nominare gli arcipreti della pieve di Rolo, privilegio che poi la comunità rolese ricevette con testamento dall'ultimo feudatario e che ancor oggi è goduto, pur se ormai solo formalmente, dal Consiglio Comunale. L'ultimo Arciprete della pieve nominato dal Consiglio Comunale dopo l'esame di diverse candidature di sacerdoti della diocesi, fu Don Umberto Borghi, nel 1965. Rolo si può annoverare fra i più longevi feudi imperiali d'Italia: secondo una memoria scritta che gli stessi Sessi ci hanno lasciato, la prima concessione imperiale risalirebbe a Federico Barbarossa, nella documentazione d'archivio conservatasi si trovano testimonianze delle investiture ad iniziare dal 1496. I signori limitrofi tentarono in diverse epoche di impadronirsi del feudo, senza però mai riuscirvi, grazie soprattutto all'abilità politica dei Sessi e alla protezione accordata loro dall'imperatore, interessato a sfruttare, in occasione di guerre, la posizione di confine di questo minuscolo stato padano. Nel 1776, anno in cui morì il marchese Gaetano Sessi senza lasciare eredi maschi, il territorio rolese passò sotto il diretto controllo dell'amministrazione imperiale austriaca, durante il regno di Maria Teresa. L'età moderna Aggregato al Ducato di Mantova, il paese fu inserito nel distretto del Commissariato di Gonzaga. Dopo la breve parentesi napoleonica, entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto, finché nel 1850 fu ceduto al Ducato di Modena e Reggio in cambio dello spostamento del confine lombardo-modenese sulla linea di corrente del Po, poiché, fino a quel momento, i modenesi possedevano dei territori golenali oltrepo di fronte a Boretto e Gualtieri che facevano ricadere, per un breve tratto, l'intero corso del fiume sotto la loro giurisdizione, con una conseguente entrata di denaro dovuta alle tasse di transito per i mezzi fluviali vi transitavano. Il cambio di governo fu traumatico per la piccola comunità rolese, vennero spezzati i secolari legami con la città virgiliana e tutto il territorio si trovò isolato dagli altri centri del nuovo stato. La parrocchia però continuava a dipendere, dal 1820, dal vescovo di Mantova e fu per questo che, su pressione del governo estense, nel 1853 il papa Pio IX emanò disposizioni per il passaggio della chiesa di Rolo alla diocesi di Carpi, ciò che avvenne effettivamente solo nel 1872. L'Unità d'Italia Numerosi patrioti rolesi parteciparono alle guerre d'indipendenza italiana; fra questi tre giovani volontari, i fratelli Pellegrino, Giuseppe ed Anastasio Lupazzi, che persero la vita nel 1849 combattendo con Garibaldi per difendere la Repubblica romana. Nel 1831 Ferdinando Predieri, esponente di una nobile famiglia locale, partecipò alla congiura di Ciro Menotti, venne arrestato e condannato, ma riuscì a salvarsi e a far commutare la pena. Nonostante Rolo fosse entrato nel neonato Regno d'Italia, come comune aggregato alla provincia di Reggio Emiliaseguendo la suddivisione territoriale compiuta all'epoca della Repubblica Cisalpina, lo sviluppo tanto atteso non arrivò. Divenne comunque sede della Guardia Nazionale e di un reggimento di fanteria, poiché nel suo territorio, vi era il confine con l'Impero austro-ungarico, segnato al Ponte della Tagliata. Con la costruzione della stazione della ferrovia Modena-Verona, Rolo uscì dall'isolamento e intensificò i legami con l'antica capitale estense, tanto da chiedere l'annessione alla sua provincia con un referendum popolare nel 1901, richiesta però respinta. La Resistenza Nella Resistenza italiana al fascismo e nella lotta per la libertà la comunità di Rolo si è distinta partecipando con il distaccamento "Aldo" della 77ª Brigata S.A.P. a numerose azioni di rinforzo e sabotaggio (battaglia di Gonzaga, battaglia di Fabbrico, sabotaggio di Ponte Alto), fino all'estremo tributo di sangue pagato a pochi giorni dalla liberazione nell'eccidio della Righetta (15 aprile 1945), in cui persero la vita 7 partigiani del distaccamento. Rolo e il terremoto Rolo è stato colpito dai terremoti dell'Emilia del 2012, che hanno causato seri danni al centro storico, alle abitazioni e alle strutture agricole ed industriali del paese. Gravissimi i danni al Caseificio sociale Tullia. Sono tuttora inagibili (marzo 2013) la Chiesa parrocchiale, la Torre campanaria, la Villa Resti-Ferrari del XVIII secolo, diverse abitazioni private, il Teatro Comunale Spazio Aperto, la scuola primaria del 1928, la palestra comunale. Tutte le antiche case coloniche della campagna rolese sono state semidistrutte dal terremoto. Monumenti Il centro è tipicamente emiliano, una via lunga (direzione Est-Ovest) con un doppio porticato. A fianco della chiesa troviamo la villa della famiglia mantovana dei Resti-Ferrari che qui trascorrevano la villeggiatura: "Villa Resti Ferrari" e la sua dépendance attualmente detta "Villa Cerillo" dal nome dell'ultimo proprietario, un alto ufficiale dell'Accademia di Modena di origine napoletana che aveva sposato una Resti Ferrari che portò in dote l'abitazione. Si consiglia di visitare i giardini di queste due ville, cosa alquanto rara in un paese piccolo come questo. La chiesa di Rolo è un palinsesto di stili. La pianta del luogo di culto è chiaramente quattrocentesca, i pochi affreschi rimasti sono uno splendido esempio di affresco cinquecentesco emiliano. Al XVI secolo è risalente l'altare oggi dedicato alla Madonna del Rosario, mentre begli stucchi sei-settecenteschi decorano quella del Sacro Cuore. La ricostruzione settecentesca aggiunge un altare di marmi policromi, una sacrestia e dei confessionali interamente costruiti dai mastri intarsiatori rolesi, un bellissimo campanile e panche lignee. Nel 1800 si ricostruiscono le due cappelle laterali rese ancora più spettacolari da un finto marmo policromo. Della seconda metà del '900 sono le vetrate e il rosone (distrutti nella seconda guerra mondiale). Recenti lavori di restauro e ristrutturazione hanno permesso di verificare l'esistenza di un cortile recintato da un muretto in mattoni nell'area oggi adibita a sagrato della chiesa, che ospitava l'antico cimitero. Durante i lavori nella sacrestia è stata verificata l'esistenza di una precedente pavimentazione in cotto a spina di pesce sotto l'attuale. L'edificio che ospita il comune risale al XVI secolo ed era di proprietà del convento francescano di Carpi, poi ceduto dai frati alla "Comunitas Roli", il consiglio dei capifamiglia locali, e da allora ha sempre ospitato il governo del paese. L'attuale costruzione ha subito una ristrutturazione ottocentesca, ma sono ancora visibili alcune tracce più antiche, soprattutto nella chiesetta di San Francesco Saverio adiacente all'edificio, restata sempre di proprietà della Comunità. Nei secoli XVIII e XIX è stata affidata per il culto alla Congregazione del SS. Sacramento, una confraternita di laici i cui membri rappresentavano le più influenti famiglie del paese, attiva sino alla prima guerra mondiale. Danneggiata dal terremoto del 2008 è stata restaurata appena prima del sisma del 2012, è stata inaugurata l'8 dicembre 2012 ed ospita mostre, concerti e presto sarà restituita al culto dei fedeli con una convenzione con la Parrocchia. Stemma Lo stemma del comune è composto da tre croci di Malta, concesse al marchese Ferdinando II dall'Ordine di San Giovanni nel 1610. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti a Rolo sono 740, pari al 18,09% della popolazione comunale. Le nazionalità più numerose sono: Pakistan: 318 Cina: 120 India: 111 Bangladesh: 46 Cultura Musei Museo della Tarsia. In municipio è ospitato il Museo della Tarsia rolese, al cui interno troverete "rolini" antichi (XVII-XIX secc.) e un percorso didattico sulle antiche tecniche dell'intarsio rolese, mentre (su richiesta) potrete incontrare artigiani che vi mostreranno come si costruisce tuttora un tavolo intarsiato. Cucina Data la presenza di un terreno molto paludoso, fin dal 1800 la campagna tra Rolo e Carpi è stata coltivata a riso. Sono ancora in commercio delle qualità di riso denominate di qualità "Rolo", ma non vengono più prodotte qui. Una riseria artigianale è stata in funzione sino al 2012 in paese, producendo vari tipi di riso con metodi risalenti agli inizi del Novecento e macchinari d'epoca, ma la morte dell'unico proprietario ha condotto alla chiusura dell'attività. A Rolo si produce ancora tuttavia una buona Torta di riso e per alcuni anni si è tenuta una "Festa del Riso" con specialità gastronomiche emiliane e mantovane. Per il resto la cucina è quella tipica reggiana, con le sue specialità: cappelletti in brodo, tortelli verdi e di zucca, arrosti, erbazzone o scarpasòt, cotechino e zampone, zuppa inglese e ciambella (Buslàn). Importante nell'economia locale è la Cantina Sociale di Rolo, produttrice di Lambrusco Reggiano DOC ed altri vini tipici locali IGT. Rinomato il formaggio Parmigiano-Reggiano della locale Latteria Tullia. Persone legate a Rolo Demo Morselli, direttore d'orchestra Eventi Magnalonga: biciclettata enogastronomica tra le campagne rolesi nel mese di maggio. Rock in Rolo Festival: festival cultural-musicale organizzato dalla ONLUS culturale Rock in Rolo I primi di Rolo: festa cultural gastronomica in piazza 1-2 giugno Tutt in piasa a Rôl: grigliata di carne sotto ai portici del centro dedicata alle associazioni di volontariato del paese; ultimo fine settimana di agosto Fiera di San Simone nell'ultimo fine settimana di ottobre. È una delle fiere più importanti della Bassa reggiana, oltre alle merci dei venditori ambulanti vi si espongono anche i prodotti e i manufatti tipici della tradizione locale, come ad esempio i mobili intarsiati. Economia Produzione di tavoli intarsiati Da ricordare nell'artigianato locale, la creazione di tavolini intarsiati chiamati Rolini. Queste piccole opere d'arte sono una tradizione rolese fin dal 1600, alcuni esemplari sono tuttora visibili nei palazzi ducali di Modena, Ferrara e nella reggia di Versailles. L'ebanisteria rolese raggiunse il massimo splendore nel XVIII secolo, epoca alla quale risale anche la Sagrestia del Duomo di Reggio Emilia. Un tavolo rolino appartenne anche alla famiglia di Giacomo Leopardi ed è tuttora esposto nel palazzo di Recanati. Oltre ai tavoli vennero prodotti anche trumeaux, armadi, cassettiere e consolles. La peculiarità di questi mobili è la completa assenza di chiodi e l'utilizzo di alberi di foresta planiziale emiliano-romagnola (la quercia "farnia", il frassino, il carpine, ecc.). I disegni più caratteristici realizzati ad intarsio rappresentano San Giorgio che uccide il drago, scacchiere, racemi floreali tra i quali è caratteristico il salice. Produzione di scale La tradizione locale dell'intarsio si è evoluta nell'ambito industriale portandosi alla produzione di scale di altissima qualità. Infrastrutture e trasporti Strade Il territorio comunale è attraversato dalla Strada Provinciale 4 che, in direzione sud, conduce a Fabbrico ed a Campagnola Emilia, mentre in direzione est porta al confine con il modenese ed a Novi. Sempre da Rolo diparte la Strada Provinciale 46 che, passando per Cà de Frati, porta a Rio Saliceto. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada (anche se il tracciato dell'Autostrada A22 del Brennero attraversa in direzione nord-sud il territorio rolese); il casello più vicino, a soli 3 km, è quello di Reggiolo-Rolo sulla stessa autostrada. Ferrovie Rolo è dotata di una propria stazione ferroviaria lungo la linea Verona-Mantova-Modena nel tratto locale compreso tra Mantova e Modena. Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è l'A.C. Rolo A.S.D. che milita nel girone A dell'Eccellenza Emilia-Romagna. È nata nel 1926. Ha vinto una Coppa Italia Eccellenza Emilia-Romagna. Galleria fotografica Commons contiene immagini o altri file su Rolo Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2012. ^ Legge Repubblica Cisalpina, Milano li 14 Germile anno VI. Repubblicano. Dipartimento del Crostolo (aprile 1798), Raccolta Leggi, Proclami, etc.. URL consultato il 26 agosto 2010. ^ Atti del Governo di Lombardia. (N.° 25.) del 12 febbraio 1816. COMPARTIMENTO territoriale della Lombardia da attivarsi col I.° maggio., Imperiale Regio Governo di Milano. URL consultato il 25 agosto 2010. ^ Atti del Regno Lombardo-Veneto N.9733-1803, 1.° luglio 1844. Pubblicazione del compartimento territoriale delle provincie lombarde rettificato a seconda delle variazioni sopravvenute dopo il febbraio 1816., Imperiale Regio Governo di Milano. URL consultato il 25 agosto 2010. ^ Rolo nel lungo Risorgimento, Comune di Rolo, E.Lui editore, 2011 ^ Decreto n.68 del Dittatore delle Provincie Modenesi e Parmensi Governatore delle Romagne. Sanzionata la proposta creazione di nuovi Comuni. Modena, 4 dicembre 1859, Raccolta Officiale delle Leggi e dei Decreti del Dittatore delle Provincie Modenesi e Parmensi. URL consultato il 25 agosto 2010. ^ Decreto n.79 del Dittatore delle Provincie Modenesi e Parmensi Governatore delle Romagne. Circoscrizione territoriale delle Regie Provincie dell'Emilia. Modena, 27 dicembre 1859., Raccolta Officiale delle Leggi e dei Decreti del Dittatore delle Provincie Modenesi e Parmensi. URL consultato il 25 agosto 2010. ^ Legge N° 4232 del 9 febbraio 1868. Legge colla quale la Provincia di Mantova è ricostituita, nei rapporti di circoscrizione territoriale, nel modo come esisteva all'epoca della dominazione austriaca., Regno d'Italia. URL consultato il 25 agosto 2010. ^ Regio Decreto N° 4236 del 9 febbraio 1868. Regio Decreto col quale la Provincia di Mantova è ripartita in distretti amministrativi., Regno d'Italia. URL consultato il 25 agosto 2010. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2010. URL consultato il 1º ottobre 2011. ^ Il sito di Roloinfesta. Voci correlate Ferrovia Rolo-Mirandola Collegamenti esterni Museo e centro di documentazione della tarsia rolese
Immagine descrittiva - c
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