Destinazioni - Comune

Romano d'Ezzelino

Luogo: Romano d'Ezzelino (Vicenza)
Romano d'Ezzelino è un comune italiano di 14.645 abitanti della provincia di Vicenza. È un comune sparso, dal momento che la sede comunale si trova nella frazione di San Giacomo, e non a Romano. Geografia Romano d'Ezzelino è situata attraverso una linea nord-sud e presenta diverse caratteristiche: si estende sulle pendici del Monte Grappa a nord, è circondata da colline al centro, mentre a sud presenta una vasta area pianeggiante. Il centro abitato di Costalunga si trova sul massiccio del Grappa, quello di Romano capoluogo tra le pendici collinari e la pianura. San Giacomo, Fellette e Sacro Cuore in pianura. Storia Il nome Romano deriva dall'alleanza veneto-romana avvenuta all'epoca della centuriazione di Cittadella e Bassano, secondo lo studioso G.Tabacco dovrebbe derivare da "Arimanno" di origine Longobarda ,(vedi Romano di Lombardia, Romans d'Isonzo, etc.) che come i toponimi "fara" indicavano insediamenti di "uomini dell'esercito" posti a presidio dei valichi strategici. Il riferimento a "Ezzelino" riguarda invece la famiglia degli Ezzelini che dopo il 1199 si trasferirono da Onara. Il potere raggiunto da Ecelo II "il Monaco" e dai due figli (Ezzelino III da Romano e Alberico II o Alberico da Romano) fino al 1260 fu tale che furono ricordati anche come "da Romano". Romano d'Ezzelino viene citato nel Paradiso della Divina Commedia (c. IX, v. 25), dove Dante Alighieri, guidato da Beatrice, arriva nel cielo di Venere. Gli viene incontro lo spirito della sorella di Ezzelino III, Cunizza da Romano, che gli rivolge queste parole: Il Colle è un riferimento al Col Bastia dove oggi è visibile una torre campanaria a base circolare in ricordo dell'antica fortezza dei Da Romano. L'attuale Torre venne eretta nel 1827 progettata da Giovanni Zardo, discendente dei Canova. Oltre alla Torre Ezzelina, sul Col Bastia vi sono l'antica chiesetta di Romano e il monumento a Dante Alighieri, ove son riportate le terzine del Paradiso. Un altro legame tra Dante e Romano d'Ezzelino è nel canto XII dell'Inferno, nel 7° cerchio, dove il poeta relega tra i dannati Ezzelino III, detto il Tiranno: "...E quella fronte c'ha 'l pel così nero è Azzolino". Il monte Grappa fu teatro di sanguinosi combattimenti durante la prima guerra mondiale. Altrettanto lo fu durante la Seconda Guerra mondiale, con il rastrellamento del 1944. Simboli Lo stemma è un derivato di quello di Ezzelino III da Romano, dove un ferro di cavallo viene tenuto tra il becco da un cigno coronato. Nell'araldica medioevale il ferro di cavallo nel becco voleva significare giustizia o sudditanza obbediente. Il cimiero porta la corona, simbolo della grandezza della famiglia, e una croce che indica il passato da crociati. Sormonta uno scudo diviso a metà, a sinistra 8 fasce oro-verdi, a destra 8 gigli. Prima dell'annessione al Regno d'Italia il comune adottava lo stemma gentilizio degli Ecelini pubblicato da Giovan Battista Verci nel 1779 a pag.190 del tomo I della "Storia degli Ecelini". Onorificenze Romano d'Ezzelino è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Monumenti e luoghi d'interesse Valle Santa Felicita Situata nella zona nord di Romano d'Ezzelino, la valle probabilmente prende il nome dalla Santa Felicita conservata nella chiesa di S.Giustina di Padova oppure dalla benedettina Felicita che fondò il convento nella valle. In un documento del 1000, l’imperatore Ottone III concedeva il mercato di Santa Felicita. Nel 1445, fu annesso da parte della badessa del monastero di S. Felicita un terreno con casa a Casale (Semonzo) tramite permuta: si trattava dell’attuale pizzeria “Antica Abbazia” all’epoca adibita ad ospizio. Negli anni successivi, con la crisi dei Benedettini nel nord est, i monaci e le suore abbandonarono il posto ed iniziò la presenza degli eremiti che trasformarono i locali in monasteri per tutto il XVI secolo, abbandonandoli definitivamente nel secolo successivo. La presenza religiosa in valle è simboleggiata dal capitello della Madonna del Buon Consiglio, eretto nel 1816 come voto contro le alluvioni e i temporali e difeso con una struttura muraria nel 1922 come ringraziamento per lo scampato pericolo e lo sfollamento della Grande Guerra. Durante la Grande Guerra, era stata creata una teleferica che portava rifornimenti in quota 1000 nella zona Col Campeggia, ed inoltre era stata costruita una pompa idroelettrica che attingeva acqua dal posto per spingerla fino alle linee del fronte. Ca' Cornaro La villa è situata all'interno di un parco ottocentesco che ha sostituito l'antico giardino formale. Si tratta di un corpo a pianta rettangolare di origine cinquecentesca, ma restaurato nei secoli successivi, con due facciate (una verso il parco, l'altra sulla corte), con il settore mediano aperto al pianterreno da quattro fori architravati cui corrisponde al piano nobile una quadrifora con balaustra. Un timpano triangolare conclude la composizione. All'interno vi si trovano stucchi e affreschi settecenteschi. Adiacente al lato sud della villa vi è una limonaia cinquecentesca a colonne ioniche reggenti un frontone triangolare. Il lato nord è costituito da una lunga fabbrica con portico scandito da lesene giganti che ripartiscono gli archi inframmezzati da strette aperture architravate. Balaustre e vasi decorativi risalgono agli anni '20 del '900. Questo corpo a portico si prolunga a ovest in un'ala dove è situata una cappella dalla facciata caratterizzata da due campanili a torre con cupola a cipolla. La cappella, costruita nel 1720 e ampliata nel 1772, sostituisce una precedente quattrocentesca e conserva all'interno affreschi attribuiti a Giovanni Battista Canal. All'interno è decorata da stucchi e affreschi, parte settecenteschi, parte novecenteschi. Ad oggi è utilizzata per metà come casa di riposo mentre l'altra metà è un istituto privato di scuole secondarie superiori. La cappella è stata ampliata nel 1772 e al suo interno si trovano due tele della scuola tiepolesca. Sacro Cuore Frazione immersa nel verde, vi sorge, ancora, la dimora in cui visse i suoi ultimi anni di vita Jacopo Vittorelli (1749-1835), poeta, librettista e letterato italiano (come recita la targa commemorativa). Chiesetta Torre Nella frazione di San Giacomo. Vi si svolgono vari eventi, su diversi temi, come la mostra dei presepi e la mostra del libro. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Gli stranieri residenti nel comune sono 1.267, ovvero l'8,7% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti: Marocco, 162 Romania, 161 Macedonia, 116 Albania, 108 Ghana, 101 Pakistan, 67 Bosnia ed Erzegovina, 60 Serbia, 49 Ucraina, 40 Senegal, 39 Cultura Eventi Importanti eventi che hanno luogo nel comune sono gli Angoli Rustici e il Palio delle Contrade, organizzati dall'Associazione Culturale Seriola (Seriola è il termine veneto di Candelora) Per quanto riguarda gli Angoli Rustici (dal 1991), vengono ricreate scene di vita e storia romanese riproposte nel loro habitat naturale come case coloniche, cortili, campi, ..., mentre il Palio delle Contrade (in cui partecipano 15 Contrade che sono: Ca' Cornaro, Carlessi, Castello, Farronati, Lanzarini, Marchi, Marze, Molinetto, Palù, Pragalera, Rivoltella, Signori, Torre, Valle e Zaghi) è una corsa "coi mussi" ovvero con gli asini (dal 1971) preceduta da una sfilata storica con costumi fedeli all'epoca 1900-1925. Queste manifestazioni si tengono entrambi a Romano d'Ezzelino capoluogo. Gli stendardi delle varie Contrade sono stati ricreati in seguito ad uno studio della Pro Romano, che si è basata sugli stemmi delle famiglie storiche vissute nel territorio. La Sfilata Storica è composta da un numero variabile di figuranti (600-800) tra popolani che animano vecchi mestieri, signorotti e militari della Grande Guerra. Grazie ai requisiti qualitativi molto elevati, questo evento è iscritto al Registro Regionale delle Manifestazioni Storiche di Interesse Locale oltre che al CERS (Consorzio Europeo di Rievocazioni Storiche) Altri eventi sono il Carnevale dei Ragazzi a Fellette (sfilata di carri allegorici e maschere alla penultima domenica di carnevale), i Cori a Ca' Cornaro, una prestigiosa mostra di presepi, inserita nel circuito nazionale. Si festeggiano: la sagra patronale della Candelora (ricorrenza nella Presentazione di Maria al Tempio), le Sagre di San Giacomo, Fellette e Sacro Cuore. Inoltre avviene ogni inizio estate una festa chiamata "Romano Music Festival" (dal 2005), ambientata nella splendida cornice di Villa Negri. Persone legate a Romano d'Ezzelino Girolamo Bartolomeo Bortignon (1905 - 1992), vescovo di Padova Cristiano Citton (1974), ex pistard e ciclista su strada. Eliodoro Farronato (1912 - 1955), missionario cattolico martire in Birmania Amministrazione Altre informazioni amministrative La denominazione del comune fino al 1868 era Romano.. Galleria Note ^ Comune di Romano d'Ezzelino - Statuto. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 31/08/2010 [1]. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 14 novembre 2012. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3 Collegamenti esterni Valle Santa Felicita Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Romano d'Ezzelino
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